Kuwait: Un Deserto in Fiamme, di Sebastião Salgado
Il nuovo libro di Sebastião Salgado Kuwait: Un Deserto in Fiamme contiene le fotografie scattate durante la Guerra del Golfo del 1991 che documentano l’incendio appiccato dalle forze di Saddam Hussein ai pozzi di petrolio del Kuwait.
Durante i mesi di Gennaio e Febbraio del 1991, mentre la coalizione degli Stati Uniti riuscì a respingere le forze irachene dal Kuwait, le forze di Saddam Hussein appiccarono un incendio ai pozzi petroliferi
La “politica della terra bruciata” operata dall’esercito di Saddam Hussein ha avuto inizio nel Gennaio 1991 e ha avuto il suo apice a Febbraio, quando prese il via la guerra di terra.
Secondo l’esperto Larry Flak, il 90% di tutti gli incendi in Kuwait sono stati domati con l’acqua del mare, che, grazie a tubi potentissimi, veniva spruzzata alla base del fuoco.
Gli sforzi per portare la situazione sotto controllo cominciarono nell’Aprile del 1991.
E’ stato stimato che i pozzi di petrolio dati alle fiamme furono tra i 605 e i 732; ciò causò un ingente disastro ambientale per la popolazione locale e gli agricoltori.
Ci vollero quasi 11 mesi perché la situazione tornasse sotto controllo.
Al culmine degli incendi, il fumo ha assorbito il 75%-80% delle radiazioni solari e ha portato le particelle di petrolio fino a 20.000 piedi.
Senza un intervento, ci sarebbero voluti dai due ai cinque anni prima che i pozzi si spegnessero da soli.
Le squadre antincendio chiamarono il loro lavoro “Operazione Deserto Infernale”.
Kuwait: Un Deserto in fiamme è edito da Taschen
Articolo originale di theguardian.com